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Come apparirebbe un magazzino Amazon ad un occhio esterno? Sicuramente una fucina di caos in cui i dipendenti camminano a passo svelto lasciando cadere scatole e oggetti vari in dei grandi contenitori, a questi si unirebbe la confusione creata dalle alte braccia idrauliche che pongono pesanti scatole sulle travi più alte e da tozzi robot che scivolano sul pavimento. Sono questi ultimi i robot di Kiva, considerati in passato gioiello preziosi dai magazzinieri di tutto il mondo e nel 2012 acquistati da Amazon a 775 milioni di dollari.

Grazie a Kiva, Jeff Bezos, ha potuto ottenere il controllo di un intero settore e assicurarsene l’esclusività.

La società di robotica avanzata sta oggi sviluppando un automa in grado di avvicinare gli scaffali a chi si occupa di prelevare da essi la merce da spedire, rendendo così sicuramente più veloci le operazioni di consegna, Matthias Heutger, Vicepresidente senior di Stretegia marketing e innovazione di DHL, pensa che questo sia solo il primo passo verso il futuro e che la grande sfida sia soprattutto far sì che i robot possano prelevare la merce autonomamente, dal momento che simulare la mano umana è la cosa più ardua che si possa pensare di fare.

La tecnologia sta davvero facendo passi da gigante e diventa più intelligente e più utile nell’intero campo dell’automotive. Aziende come Google, Volvo e Tesla stanno infatti investendo nella guida autonoma e nel risparmio di carburante ed efficienza, la tecnologia potrebbe anche riuscire a garantire ai camionisti riposi durante i tragitti lunghi e carrelli autonomi potrebbero seguire gli addetti alle consegne.

È soprattutto nelle consegne via aerea, che le aziende di logistica si stanno mostrando particolarmente all’avanguardia, basti pensare alle nuove versioni di droni che permettono di prelevare le spedizioni da uno Skyport e di portarle al destinatario, per fare ciò è necessario anche che gli oggetti siano connessi e in grado di comunicare.

 In un mondo lontano (ancora per poco) un frigorifero “smart”, collegato alla rete, può ordinare il latte prima che finisca, e su scala più ampia, i sensori a scaffale potrebbero aiutare la gestione dell’inventario e assicurare che le merci vengano reintegrate in modo che i clienti non sperimentino l’amarezza del “prodotto esaurito”.

Non oltre il 2019, il 90% della popolazione mondiale avrà accesso a una connessione Internet mobile veloce e di ciò ne risentirà positivamente la logistica, permettendo alle App di condividere informazioni sullo spazio inutilizzato in magazzino o sulla capacità di riserva dei veicoli, offrendo prezzi flessibili e adattabili alla cultura on-demand di oggi.

Anche la logistica sta beneficiando di questo trend. Le App possono condividere informazioni sullo spazio inutilizzato in magazzino o sulla capacità di riserva dei veicoli, offrendo prezzi flessibili e adattabili alla cultura on-demand di oggi.

Il mondo delle spedizioni sta cambiando e Mds è pronta ad accettare la sfida.