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Che Jeff Bezos, fondatore di Amazon, avesse grandi ambizioni, era cosa nota ma probabilmente nessuno si aspettava la messa a punto di un progetto tanto lungimirante: proporre alla Nasa, a partire dal 2020 un vettore privato di logistica verso il satellite terrestre. La compagnia spaziale Blue Origin, difatti ha ricevuto il compito di progettare una navicella cargo in grado di trasportare i beni da smistare.

Una volta compiuto l’atterraggio, si effettueranno le consegne, ovviamente sulla superficie lunare, di materiali come: moduli abitativi, attrezzature sperimentali, rover e altre merci a seconda delle necessità esposte dalla NASA.

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A diffondere i dettagli dell’operazione è stato il Washington Post, giornale a cui l’imprenditore si è rivolto, (e di cui è proprietario) dichiarando che “È tempo che l’America torni sulla Luna, questa volta per restarci”. Dai dettagli diffusi si evincerebbe che la sonda, dal nome Blue Moon, sarà dotata di una capacità pari a 4,5 tonnellate e in grado di sfruttare la tecnica di atterraggio verticale.

La zona scelta è collocata a sud del polo lunare, in una zona costantemente irraggiata e per questo ideale per sfruttare al massimo i pannelli solari della sonda.